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I benefici dell’analisi What If

Molte decisioni imprenditoriali di fronte all’incertezza nel fare previsioni possono essere affrontate con maggiore efficacia grazie all’analisi what-if.

analisi what if

Comprendere l’importanza dell’analisi what if all’interno dei processi di business e di pianificazione economica e finanziaria per aziende e professionisti significa cogliere molte opportunità in un contesto attuale profondamente mutevole. Domandarsi “Cosa succederebbe se…?” attraverso una metodologia e con gli strumenti adatti ha come vantaggio la possibilità di simulare scenari alternativi per compiere una scelta e prendere una decisione finanziaria, strategica oppure di marketing. Esattamente quello che accade utilizzando un modello di previsione a medio e lungo termine che va oltre i dati storici ed introduce nuovi parametri mostrando possibili eventi sia favorevoli che sfavorevoli per un’azienda. Un metodo previsionale in grado di apportare benefici ma anche un trend in crescita come emerge attraverso più sondaggi tra manager e responsabili finanziari di grandi realtà.

Ridurre l’incertezza e ottimizzare i dati

Le simulazioni dell’analisi what if permettono a manager e aziende di compiere scelte rapide e valutare pro e contro sulla base di informazioni.
Se da una parte questo sta ad indicare che il primo passo per sviluppare una metodologia di what if è avere non solo le informazioni necessarie ma anche quelle corrette; dall’altra, il beneficio che si può ottenere è proprio quello di gestire i dati in modo tale da massimizzare la completezza con cui le informazioni critiche vengono estratte, analizzate ed infine, utilizzate. Ottimizzare i dati ha un valore strategico ed operativo al tempo stesso e permette di migliorare i processi decisionali. L’analisi what-if è in grado di mostrare come le decisioni possono essere un aiuto o al contrario possono danneggiare una determinata impresa. Interpretare questi segnali nella giusta direzione può determinare cambiamenti a beneficio dell’azienda, del profitto e della redditività.
Allo stesso tempo può offrire opportunità nuove come strade mai percorse prima.

Perché è necessario conoscere più scenari futuri

Questo tipo di pianificazione è in grado di individuare difficoltà impreviste. Determina quello che viene definito vantaggio proattivo sul verificarsi di uno scenario ipotizzato e aiuta a prendere decisioni in tempi brevi. La rapidità nell’affrontare la situazione e avere una soluzione praticabile di fronte a situazioni o eventi complessi è un fattore che incide sulla concorrenza e sul successo dell’azienda. 
Consideriamo ad esempio, il lancio sul mercato di un nuovo prodotto. La valutazione di possibili scenari da parte dell’azienda produttrice legata a fattori che influenzano la decisione di acquisto come la maturità del mercato e la fluttuazione del prezzo delle materie prime, permette non solo di anticipare il mercato e la concorrenza o ipotizzare prezzi diversi ma soprattutto di prevenire i rischi. 
Gli scenari, infatti, evidenziano situazioni rischiose come un mercato non maturo o l’aumento di costi. Allo stesso tempo, aiutano a capire quali elementi possono essere rilevanti o interessanti ai propri scopi.

Cosa non è l’analisi what if

Nonostante l’analisi what-if aiuti ad avere una visione d’insieme e a capire quale impatto avrebbe prendere una direzione piuttosto che un’altra, di fatto, non entra nel merito delle scelte compiute. Almeno non nel metodo decisionale di responsabili e dirigenza.
L’analisi what-if non va neppure confusa con l’analisi di sensibilità che si concentra sul determinare quanto sia solido il comportamento di un sistema rispetto ad una variazione di informazioni e parametri e mira a determinare l’attendibilità della variazione nel risultato. Allo stesso modo, l’analisi what-if non è neppure una previsione determinata dalla proiezione di dati passati e basati su una simulazione reale piuttosto che ipotetica. Questa metodologia ha trovato uso non solo in ambito finanziario ma in contesti di pianificazione e di problem solving, nella gestione dei rischi e nelle simulazioni in ambito IT e OT. La logica what if permette alle aziende di affiancare e allo stesso tempo di superare, soluzioni più tradizionali: simula l’impatto di eventi possibili/probabili e individua azioni correttive nel medio e lungo termine. Lo scopo è migliorare le performance aziendali e valutare più futuri possibili e alternativi attraverso dati e un modello matematico.
A differenza delle analisi predittive più evolute ha il vantaggio di richiedere meno dati di base per poter essere elaborata rendendola di fatto, una scelta aziendale vantaggiosa oltre che un investimento semplice da implementare.

Perché gli scenari sono importanti: i nuovi trend

In un clima di costante incertezza sviluppare processi di pianificazione e budgeting o avere una programmazione delle attività è diventato necessario. In un recente sondaggio del Boston Consulting Group tra manager e CFO di grandi gruppi (conclusosi con il report Reframing the CFO function in space and time) è emersa la necessità di un cambiamento e di una nuova capacità di adattamento che secondo il 44% degli intervistati vede come necessari l’introduzione o l’estensione di planning di scenario. Una necessità in cui ben si colloca l’utilizzo di analisi what if pronta ad essere implementata in un contesto imprenditoriale odierno agile e veloce, ma anche fluido e in continuo cambiamento. Allo stesso tempo, in una ricerca di McKinsey il 65% di CFO intervistati, ha dichiarato di voler anticipare il ricorso al rolling forecast per dotarsi di report previsionali efficaci. In ambito di forecast questi sono documenti fondamentali per processi decisionali come il budget e le pianificazioni in grado di generare report previsionali quasi in tempo reale. Eseguire analisi in ambito predittivo o semplicemente adottare una metodologia what if è il primo passo per imparare a gestire un futuro di grande incertezza ed essere, così, resilienti.

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