Il turnaround è un processo con alla base un solo obiettivo: trasformare una situazione difficile in opportunità di crescita. Con una diagnosi accurata, una pianificazione strategica oculata e gli strumenti più adatti è possibile trasformare la direzione di un’azienda e aiutarla a ritrovare la via del successo.
Questo tipo di intervento diventa necessario di fronte a problemi finanziari o di liquidità, una scarsa produttività, una ridotta competitività oppure cambiamenti nelle scelte di clienti o consumatori. In un mondo tanto dinamico e in continua evoluzione per il business, le sfide e le difficoltà possono interessare qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalla sua grandezza o dal settore.
Così, quando un’azienda inizia a sperimentare un calo nelle prestazioni finanziarie ed operative, è il momento di considerare un percorso di strategie ed azioni per tornare ad essere solida e competitiva.
Che cos’è il turnaround
Il termine turnaround può essere tradotto con “riacquisizione” o anche “inversione di rotta”. In termini di business indica il processo di trasformazione di un’azienda per ripristinare la sua redditività e la sua stabilità. Durante le fasi di turnaround, l’azienda può adottare una serie di misure che possono includere la riduzione dei costi, la ristrutturazione del debito, la rinegoziazione dei contratti, la revisione delle operazioni e, non ultima, la ricerca di nuove opportunità di reddito.
Ma per effettuare un cambiamento che sia davvero efficace, il turnaround deve avere alla base una buona leadership, una pianificazione e attuazione efficace e una gestione attenta delle risorse.
L’obiettivo finale, come detto, resta sempre quello di trasformare l’azienda in difficoltà in un’organizzazione sana e redditizia. Ed è soprattutto un processo su misura che deve essere affrontato in base al caso concreto, alla sua gravità e a seconda del genere d’intervento di cui si ha bisogno.
Turnaround investment e l’acquisizione del controllo
Una strategia di investimento in cui un finanziatore acquisisce o investe in un’azienda può comportare un alto rischio, poiché le aziende in difficoltà possono non essere in grado di recuperare o raggiungere la redditività desiderata. Tuttavia, se l’investitore riesce a implementare con successo le modifiche necessarie e a riportare l’azienda sulla buona strada, il potenziale di guadagno può essere significativo.
I finanziamenti in turnaround spesso consentono alle imprese che hanno difficoltà a reperire liquidità, di risolvere definitivamente la propria situazione. A seconda della forma giuridica dell’impresa e della difficoltà in cui si trova, i meccanismi di finanziamento possono essere diversi. Nei casi gravi, l’intervento diventa più radicale e presuppone strategie di modifica di tutta la situazione economico-finanziaria.
Si può ricorrere a strumenti di cluster venture o di investimenti quotati come gli Special Purpose Acquisition Company o SPAC oppure a operazioni di secondary private equity che si allontanano dalle ordinarie operazioni di investimento di medio-lungo periodo. Oppure si agisce con l’obiettivo di assumere il controllo nell’impresa, per renderla efficiente ad esempio attraverso l’acquisto di obbligazioni o prestiti bancari.
Sono tutte operazioni che richiedono una buona comprensione del settore in cui opera l’azienda, nonché competenze di gestione e pianificazione finanziaria. Inoltre, sono sempre la conseguenza di una chiara definizione della situazione in cui si trova l’impresa.
Cosa fare?
Il primo passo cruciale è la diagnosi accurata dei problemi, che possono derivare da cattiva gestione, inefficienze operative o mancanza di adattamento al mercato. L’azienda deve valutare in modo accurato la propria situazione finanziaria, identificando le cause principali dei problemi e analizzando i fattori che hanno contribuito alla crisi. Questa analisi può essere svolta internamente o con l’aiuto di consulenti esterni specializzati. Sulla base dell’analisi, l’azienda crea un piano dettagliato per affrontare le questioni finanziarie.
Il piano può comportare la riduzione delle spese non essenziali, la rinegoziazione dei contratti, la vendita di asset non fondamentali oppure azioni che hanno lo scopo di migliorare la situazione finanziaria. L’importante è agire in modo strategico per evitare tagli eccessivi che potrebbero danneggiare ulteriormente l’azienda.
Durante il processo di turnaround, è fondamentale monitorare da vicino i progressi per apportare eventuali aggiustamenti alle azioni intraprese. Se tutto va secondo il piano, l’azienda dovrebbe iniziare a vedere miglioramenti, la redditività aumentare e i segnali di crisi si attenuano.
Un elemento chiave del turnaround è l’adattamento al cambiamento del mercato. Ciò può richiedere l’innovazione di prodotti o servizi esistenti, l’espansione in nuovi segmenti di mercato o l’adozione di nuove tecnologie. L’azienda deve essere pronta a evolversi per soddisfare le esigenze mutevoli dei clienti.
L’importanza della leadership per riprendere il controllo
Durante un periodo di turnaround, una leadership forte e ben strutturata è essenziale. Un buon leader, infatti, deve essere in grado di comunicare in modo trasparente la situazione a tutti i collaboratori per coinvolgerli attivamente in tutte le fasi necessarie alla trasformazione.
Deve essere in grado di trasmettere quella fiducia necessaria per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi in una fase tanto delicata. Chi si occupa di turnaround management deve agire dando l’esempio e trasmettendo agli altri valori positivi.
Deve saper gestire un team ed essere in grado di definire le priorità, stabilire un piano d’azione solido e concreto. Gli aspetti motivazionali, così come la capacità di valorizzare le persone e le risorse interne all’azienda in momenti di crisi o fortemente delicati, sono caratteristiche che non si improvvisano ma sono frutto di un percorso di leadership ben architettato e spendibile.
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