Analisi dei costi: a cosa serve?
Con l’imprevedibilità riscontrata negli ultimi anni, il costing, o analisi dei costi, ha assunto un’importanza crescente nelle strategie aziendali ed è diventata centrale per garantire un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse economico-finanziarie delle imprese.
Obiettivo principe del costing è tenere sotto controllo i costi aziendali -e possibilmente ridurli- senza compromettere la capacità dell’impresa di creare valore. Oltre a questo must chiave, una corretta analisi dei costi permette di raggiungere molti altri obiettivi determinanti, quali:
- ridurre le spese, individuare ed eliminare prontamente eventuali sprechi di risorse;
- avere una panoramica sullo stato di salute e sui flussi di cassa dell’azienda;
- prevenire crisi di liquidità ed eventuali stati di indebitamento o di insolvenza;
- identificare eventuali surplus di liquidità da poter reinvestire o allocare in maniera più efficiente;
- fare stime puntuali sull’andamento produttivo dell’azienda e sulla redditività futura;
- definire in maniera precisa il prezzo di vendita di un bene/servizio.
Analisi costi aziendali: cosa significa “Costing”
I costi aziendali rappresentano tutte le spese che un’impresa deve sostenere per mantenersi operativa e produttiva sia nel breve sia nel lungo periodo. Perciò, per fare una valida analisi dei costi aziendali occorre necessariamente stimare con precisione tutte le spese sostenute durante un certo arco temporale (un trimestre, un anno, cinque anni, ..). In altre parole: occorre sommare tutti i costi sostenuti per lo svolgimento delle attività aziendali, nessun dettaglio escluso.
Semplici a dirsi, meno a farsi! Analizzare i costi potrebbe non essere facile, poiché le voci di spesa hanno natura differente e non emergono sempre in modo immediato. A questo scopo, ci vengono in aiuto le classificazioni di costi in varie categorie: ad esempio, i costi fissi e i costi variabili, i costi diretti e indiretti, i costi di produzione e i costi d’esercizio, i costi del personale e i costi di gestione, nonché i costi per l’acquisto di nuovi macchinari e altri tipi di costi aggiuntivi.
Definizione di costi: le principali classificazioni
I costi aziendali possono essere definiti e classificati in diverse tipologie a seconda dei differenti principi contabili applicati. In linea generale le principali classificazioni di costi sono:
- costi fissi (o di struttura) e costi variabili;
- costi diretti e costi indiretti (o comuni);
- costi di produzione, d’acquisto e costi di gestione;
1. Costi fissi (o costi di struttura) e costi variabili
I costi fissi, anche detti costi di struttura, indicano tutte le spese che un’impresa deve affrontare per il solo fatto di esistere, indipendentemente dalla quantità dei beni prodotti o dei servizi erogati. Si tratta di costi che, entro un determinato periodo di tempo ed entro determinati volumi produttivi, risultano costanti ed invariabili, persino nel caso in cui l’azienda dovesse azzerare la produzione o le vendite. Comuni esempi di costi fissi sono il pagamento dell’affitto o del mutuo, il costo del personale e le tasse, nonché assicurazioni e costi amministrativi.
Diversamente dai costi fissi, i costi variabili variano in base al volume dei beni prodotti o dei servizi erogati. Quindi, nel caso in cui un’azienda dovesse interrompere la propria produzione, i costi variabili si azzererebbero. Tipici esempi di costi variabili sono le materie prime che vengono impiegate nella produzione dei beni venduti dall’impresa, le spese di spedizione o l’imballaggio della merce prodotta.
Altra differenza tra costi fissi e costi variabili è che, mentre i costi fissi sono noti e pianificabili in anticipo, i costi variabili non possono essere definiti a priori in modo esatto.
Inoltre, ha senso precisare che la distinzione tra costi fissi e variabili non è netta: possono esservi dei costi misti, ossia delle spese che presentano una quota fissa annuale ed una parte variabile (ad esempio, i costi di manutenzione).
Infine, la distinzione tra costi fissi e variabili cambia anche in base al tipo di azienda. Si pensi alle utenze dell’elettricità o del gas: se nel caso di semplici uffici il costo delle utenze è prevalentemente fisso, per un’impresa che opera nella produzione, invece, il consumo di energia dipende dai volumi di prodotti realizzati, andando a rappresentare una voce di spesa variabile che cresce con l’aumentare dei volumi produttivi.
La somma complessiva di tutti i costi fissi e variabili permette di determinare i costi totali di un’impresa. Pertanto, un’attenta analisi dei costi aziendali fissi e variabili è essenziale per avere una fotografia chiara dello stato di salute economica dell’azienda.
2. Costi diretti e indiretti
Nell’analisi dei costi aziendali occorre fare un’altra importante differenza tra costi diretti e indiretti.
Sono definiti costi diretti tutti i costi attribuibili direttamente alla produzione di un prodotto specifico o all’erogazione di un determinato servizio offerto dall’impresa. Classici esempi di costi diretti sono le spese per l’acquisto delle materie prime o il costo della manodopera connessa alla produzione di un bene o all’erogazione di un servizio specifico, perché risultano vincolati in modo diretto e oggettivo con la merce prodotta.
Al contrario, i costi indiretti sono spese che non sono immediatamente riconducibili a un prodotto o servizio specifico, ma sono necessarie per supportare l’attività dell’azienda. Questi costi possono essere difficili da quantificare in quanto associati a funzioni aziendali più ampie, come la gestione delle risorse umane, la contabilità, e la manutenzione dell’infrastruttura (costi di locazione degli uffici, di pulizia, delle utenze).
I costi indiretti possono rappresentare una porzione significativa delle spese di un’azienda e sono generalmente considerati come un costo fisso. Ciò significa che, indipendentemente dal volume di produzione, tendono a restare sostanzialmente gli stessi.
La distinzione tra costi diretti e costi indiretti è importante perché consente all’azienda di avere una visione chiara delle sue spese e di gestirle in modo efficace. In particolare, la gestione dei costi indiretti è una sfida importante per molte aziende, poiché spesso rappresentano una quota significativa delle spese ed hanno un impatto significativo sui margini di profitto dell’azienda.
3. Costi di produzione, d’acquisto e costi di gestione
Altra tipologia di costi a cui prestare attenzione sono i cosiddetti costi di produzione, di acquisto e di gestione. I costi di produzione sono assimilabili ai costi diretti e rappresentano le risorse economiche necessarie per il processo produttivo della merce prodotta o del servizio erogato. Si tratta di costi che è difficile determinare a monte e ciò li differenzia dai costi d’acquisto che, invece, sono definiti in anticipo e sono contabilizzati facilmente attraverso le relative specifiche fatture o bolle.
Infine, i costi di gestione riguardano tutti i costi necessari per la gestione complessiva dell’azienda e rappresentano prevalentemente costi indiretti.
Analisi e contabilità dei costi: quali sono i metodi di calcolo dei costi?
La scelta del metodo di calcolo e misurazione dei costi varia in base alle esigenze e agli obiettivi specifici delle diverse imprese. In linea generale, è possibile distinguere tre metodi:
-“full costing” ossia, il calcolo complessivo di tutti i costi sostenuti da un’impresa in un determinato arco temporale (ovvero, la somma tra i costi variabili e i costi fissi);
-“product based costing”, un tipo di contabilità dei costi che si focalizza esclusivamente sul costo prodotto, ossia sulle spese e sui costi specifici per la produzione di un’unità di prodotto/erogazione di un servizio.
–“activity based costing”, cioè il calcolo dei costi per singole attività; metodo che permette di ottenere un’analisi dei costi di prodotto più precisa rispetto ai metodi tradizionali; tuttavia, essendo piuttosto complesso, il consiglio è utilizzare piattaforme specialistiche per gestirlo correttamente.
Trattandosi di una tematica estesa, questi ed altri metodi di calcolo dei costi (quali le tecniche di analisi dei costi che si inquadrano nell’ambito della filosofia Lean Thinking: il Target Costing, il Kaizen Costing, il Cost Deployment) saranno trattati con maggiore approfondimento in un prossimo articolo.
Nel frattempo, compila il form per approfondire l’analisi dei costi oppure per richiedere maggiori informazioni.