In un mondo sempre più attento all’impatto sociale e ambientale delle aziende, il semplice bilancio economico non basta più. Consumatori, investitori, banche e istituzioni richiedono maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle imprese, che sono chiamate ad integrare quanto prima la sostenibilità all’interno del proprio business, per restare competitive nel lungo periodo.
È tempo di costruire un futuro più sostenibile per la tua azienda e per il pianeta: non è più possibile trascurare la tematica. Vediamo insieme come affrontare questo passaggio, andando a conoscere lo strumento strategico in grado di guidare la tua impresa verso un modello di eccellenza: il Bilancio di sostenibilità.
Bilancio di sostenibilità cos’è
Il Bilancio di sostenibilità è il documento che l’azienda redige per comunicare in modo trasparente i propri impatti economici, sociali e ambientali, offrendo un quadro più ampio delle attività aziendali e dei progressi compiuti verso uno sviluppo più responsabile. A differenza del bilancio tradizionale, attraverso questo strumento le aziende comunicano non solo i loro risultati economico-finanziari, ma anche i risultati e le azioni intraprese in ambito ESG (Enviromental, Social, Governance) a tutela di territorio, ambiente e società, completando le informazioni sulla capacità di generare valore da parte dell’impresa.
Questa rendicontazione permette di comunicare agli stakeholder, come investitori, dipendenti, clienti, istituzioni e comunità locali, le proprie intenzioni e condividere in modo chiaro, dettagliato e trasparente, gli obiettivi raggiunti in termini di sviluppo sostenibile, contribuendo a creare relazioni di fiducia e costruire un futuro migliore dal punto di vista della sostenibilità.
Bilancio di sostenibilità obbligatorio
Il panorama normativo sulla sostenibilità d’impresa è variegato e in continua evoluzione. In particolare da gennaio 2023 è entrata in vigore la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), introdotta dalla Commissione Europea con l’intento di promuovere la divulgazione agli stakeholder di dati affidabili e comparabili riguardo agli impatti ambientali, sociali ed economici delle attività aziendali.
Ma per chi è obbligatorio il Bilancio di sostenibilità? L’arrivo di questa nuova direttiva ha coinvolto nel tempo un numero sempre maggiore di imprese all’interno di questo processo di rendicontazione:
- Da gennaio 2024, il Bilancio di sostenibilità è diventato obbligatorio per tutti gli enti di interesse pubblico, banche ed assicurazioni e per le grandi aziende quotate che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti maggiore di 500 e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali: 20 milioni di euro di stato patrimoniale (attivo/passivo) o 40 milioni di euro di ricavi netti (fatturato). In pratica, si tratta di tutti i soggetti già tenuti all’obbligo di pubblicazione della dichiarazione non finanziaria (DNF) ai sensi della Direttiva 2014/95/EU, nota anche come NFRD (Non-Financial Reporting Directive).
- Da gennaio 2025, l’obbligo di redigere il Bilancio di sostenibilità si estenderà poi a tutte le altre grandi imprese (quotate e non) non precedentemente soggette alla NFRD, dove per grandi imprese si intende tutte le società che hanno superato almeno due dei seguenti parametri: 250 dipendenti medi annui, ricavi netti per 40 milioni di euro, attivo patrimoniale di 20 milioni di euro.
- Da gennaio 2026, l’adozione della direttiva coinvolgerà anche tutte le PMI quotate (escluse le microimprese), ovvero le piccole e medie imprese con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati italiani o dell’Unione europea, che soddisfano almeno due delle seguenti condizioni: attivo patrimoniale totale compreso tra 450.000 e 25.000.000 euro, ricavi netti compresi tra 900.000 e 50.000.000 euro; numero dei dipendenti medi annui compreso tra 11 e 250.
- Infine, da gennaio 2028 l’obbligo sarà esteso alle imprese extra-UE che generano in Europa un fatturato netto superiore a 150 milioni di euro e che hanno almeno una o più filiali/succursali nel territorio UE.
Come fare un Bilancio di sostenibilità: gli standard GRI, ESRS e VSME
In fase di redazione del Bilancio di sostenibilità, le aziende dovranno tenere conto di standard unificati, redatti per permettere una corretta comparabilità dei valori che compongono il report. Grazie a questi standard è infatti possibile ricondurre gli obiettivi aziendali riguardo gli aspetti ambientali, sociali e di governance a parametri oggettivi, quantificabili e misurabili.
Lo Standard GRI (Global Reporting Initiative) è l’insieme di linee guida internazionali per il reporting di sostenibilità che intende essere un punto di riferimento per le organizzazioni di tutto il mondo. I suoi principi fondamentali assicurano accuratezza ed affidabilità dei report, e ne facilitano la comparazione nel tempo e tra diverse organizzazioni globali.
Gli Standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards), adottati dalla Commissione Europea il 31 Luglio 2023, sono in vigore da gennaio 2024 e tengono in alta considerazione quanto previsto dagli standard GRI, in modo da assicurare un elevato grado di interoperabilità tra gli standard europei e quelli globali. Tutte le imprese soggette alla CSRD sono obbligate a conformare il proprio bilancio di sostenibilità secondo quanto richiesto da questi standard, al fine di garantire che le informazioni siano coerenti e affidabili.
Lo Standard VSME (Voluntary Standard for non-listed Small and Medium sized Enterprises) è un metodo semplificato creato specificamente per aiutare le micro, piccole e medie imprese non quotate a gestire la rendicontazione volontaria delle informazioni di sostenibilità. Questo Standard rappresenta un percorso accessibile per le PMI che intendono raccogliere a titolo volontario i dati relativi ai propri impatti ESG, pur non rientrando nell’obbligo dei più complessi Standard ESRS. In questo modo, le imprese hanno una strada graduale da seguire, prevenendo un impatto oneroso che potrebbe risultare demoralizzante.
Che cosa rende un Bilancio di sostenibilità credibile
Un Bilancio di sostenibilità credibile è quello che va oltre le semplici dichiarazioni di intenti e si fonda su:
- Dati solidi e verificabili: numeri e informazioni concrete, verificabili e comparabili nel tempo, a supporto delle informazioni.
- Trasparenza: chiarezza nelle metodologie utilizzate e nei risultati ottenuti.
- Partecipazione degli stakeholder: coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate, garantendo un dialogo aperto e costruttivo.
- Conformità agli standard internazionali: aderire a standard internazionali riconosciuti, come gli standard GRI e EFRS, conferisce al bilancio un elevato livello di affidabilità e comparabilità a livello globale.
Perché redigere un Bilancio di sostenibilità: i vantaggi per le imprese
Il Bilancio di sostenibilità è uno strumento fondamentale per dichiarare i propri impegni in termini di responsabilità sociale d’impresa (RSI). Vediamo più nel dettaglio i reali benefici per le aziende in termini di efficienza, competitività e attrattività:
- Identificazione e gestione dei rischi: analizzando i rischi sociali, ambientali e di governance, le aziende possono sviluppare strategie efficaci per prevenirli e mitigarne gli effetti.
- Ottimizzazione delle risorse: riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza operativa, le imprese possono ridurre i costi e aumentare la competitività.
- Aumento della trasparenza: comunicando apertamente le proprie pratiche sostenibili, le aziende costruiscono un rapporto di fiducia con gli stakeholder, come investitori, clienti e dipendenti, aumentando la loro credibilità.
- Migliore immagine e reputazione: i consumatori sono sempre più attenti alle tematiche ambientali e sociali. Le aziende sostenibili hanno maggiori possibilità di conquistare nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.
- Accesso facilitato al credito: gli investitori istituzionali e privati sono sempre più interessati alle aziende sostenibili. Un Bilancio di sostenibilità ben redatto può attrarre nuovi investimenti e portare ad ottenere migliori condizioni di finanziamento.
Nel panorama attuale in cui le tematiche ESG sono al centro delle discussioni europee e globali, è quindi evidente che la redazione del Bilancio di Sostenibilità va oltre la mera conformità normativa. Non si tratta solo di adempiere agli obblighi imposti, ma di abbracciare l’opportunità di comunicare chi sei veramente, attraverso le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica.
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