Il Codice della crisi o CCII mette in assoluto rilievo l’obbligo di monitorare gli assetti e renderli adeguati alle caratteristiche dell’azienda attraverso un sistema di controllo interno in grado di recepire le difficoltà economiche-finanziarie prima che queste sfocino in un vero e proprio stato di insolvenza.
Il sistema di controllo interno riguarda sia gli aspetti contabili e di bilancio che gli aspetti gestionali e organizzativi. Così, mentre l’assetto amministrativo-contabile mira ad avere una corretta rilevazione contabile della gestione, quello organizzativo deve necessariamente implementare delle specifiche procedure e regolamenti.
Operatività e assetti
A livello operativo, emerge così la possibilità di definire un sistema documentale descrittivo relativo ai diversi assetti ed in particolare:
- Assetto organizzativo adottato (organigramma, deleghe operative e procedure/regolamenti);
- Assetto amministrativo dell’impresa, tramite report, piani industriali e finanziari, budget e business plan;
- Assetto contabile, tramite anche sistemi gestionali che forniscono dati che permettono il monitoraggio dei rischi e dell’efficacia della fisionomia organizzativa-amministrativa dell’impresa;
- Assetto relativo all’analisi dei rischi e degli indici di bilancio, anche tramite la rendicontazione del cash flow prospettico.
Gli adeguati assetti sono definiti tali perché non riguardano solamente il rispetto dei parametri ma vanno a ricoprire interamente processi, procedure e strumenti in uso nell’azienda.
Codice della crisi: il ruolo dell’imprenditore
Il codice della crisi pone, senza dubbio, lo stesso imprenditore in una posizione di centralità rispetto a tutti gli altri aspetti con lo scopo di suggerire e in un certo senso, fornire tutti gli strumenti in grado di rilevare se e come fare delle modifiche al proprio modello di business e all’organizzazione aziendale ancor prima che il tutto si traduca in uno squilibrio economico, finanziario o patrimoniale. Ed infine, il codice nella sua nuova versione, chiedendo all’imprenditore di adottare un approccio preventivo alla gestione della crisi d’impresa, rende ancor più centrale il ruolo di strumenti di pianificazione e programmazione come il piano industriale, il budget e il business plan.
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