La Centrale dei rischi è un sistema informativo della Banca d’Italia nato per raccogliere e allo stesso tempo, fornire informazioni sull’indebitamento e sull’esposizione creditizia della clientela di banche ed intermediari finanziari. Conosciuta anche come CR o CdR, la centrale rischi è una vera e propria banca dati e un punto di riferimento per molti operatori finanziari per calcolare il rating di organizzazioni e società prima di concedere un fido e dare accesso ad un credito.
Negli anni, i criteri e l’intero processo di erogazione dei crediti ha subito molti cambiamenti e aggiornamenti normativi tanto da rendere la gestione delle relazioni con banche ed istituti di credito sempre più complessa. La metodologia legata a determinare la stabilità patrimoniale, introdotta con gli accordi di Basilea, da una parte ha regolamentato una gestione complessa diffondendo il concetto di rating come strumento di misurazione per le aziende; dall’altra, ha evidenziato l’importanza sempre per le aziende, di conoscere i meccanismi della centrale dei rischi, strumento di riferimento per migliorare il proprio merito al credito.
Ecco perché, oggi, per le aziende, monitorare in modo costante e conoscere la valutazione creditizia può aiutare nei rapporti con banche ed istituti di credito e più in generale, per tutte le valutazioni legate alla propria gestione finanziaria.
Centrale rischi tra registrazione e segnalazioni
Mentre la registrazione nella Centrale dei rischi avviene in modo automatico quando si contrae un debito che supera la soglia dei 30 mila euro (cifra che scende a 250 euro se il contraente è in “sofferenza” a sua volta determinata non dal solo ritardo di un pagamento ma piuttosto dalla situazione finanziaria complessiva), le segnalazioni avvengono quando c’è una situazione debitoria a rischio. Queste sono fatte dagli intermediari finanziari e conservate per lo svolgimento delle funzioni istituzionali della Banca d’Italia e per consentirne lo storico ovvero la ricostruzione nel corso del tempo. Gli intermediari, invece, hanno visibilità solo delle ultime 36 mensilità. Le segnalazioni di fatto determinano un peggioramento del rating per l’azienda ma può accadere che risultino essere errate o inesatte.
Il monitoraggio continuativo della propria CR permette all’azienda sia di segnalare a sua volta eventuali errori che di controllare gli sconfini (crediti scaduti oltre i 90 giorni) che danno seguito proprio alle segnalazioni.
Accesso ai dati e ruolo proattivo
Attualmente si può accedere ai propri dati contenuti nella Centrale dei rischi tramite una piattaforma online utilizzando lo SPID e su esplicita richiesta alla Banca d’Italia. In questo modo, si ricevono anche mensilmente, i dati della CR all’indirizzo PEC. Tra i dati personali o dell’azienda sono visibili le informazioni relative agli enti segnalatori a proprio carico mentre i dati a cui hanno accesso gli enti creditizi sono in forma aggregata. Tutte le informazioni fornite dalla Banca d’Italia sono inviate come visure con file in formato grezzo: non si tratta di dati sempre immediati e facilmente interpretabili. Utilizzare un software permette di tradurli in report leggibili ma anche di completare l’analisi andamentale della situazione finanziaria dell’azienda sulla base delle informazioni presenti. Questo significa avere un atteggiamento proattivo che include la valutazione di merito al credito, eventuali rettifiche di segnalazioni errate (la cui responsabilità ricade sempre sugli intermediari) ma anche una visione globale della situazione debitoria e dell’affidabilità per aumentare le probabilità di successo nell’ottenimento del credito e individuare in anticipo segnali di crisi per poi intervenire in modo tempestivo.
Il monitoraggio della Centrale dei rischi
Il monitoraggio come abbiamo detto ha un peso rilevante sul calcolo del rating bancario perché evidenzia tutti i comportamenti negativi che possono deteriorare la situazione ma che se individuati in tempo possono essere modificati a proprio favore. Diventa determinante anche nell’ambito delle risoluzioni di crisi aziendali con l’obbligo normativo di monitoraggio da parte dei revisori contabili oltre che nella tempestiva segnalazione di sofferenza in seguito a sconfinamenti. Può, inoltre, fornire dettagli utili nella valutazione delle performance di un’organizzazione sulla base dei parametri stessi utilizzati da banche o istituti creditizi. I dati della Centrale dei rischi registrano le esposizioni delle imprese nei confronti del sistema finanziario all’ultimo giorno del secondo mese precedente la pubblicazione. In questo senso, la situazione da esaminare non supera i 60 giorni.
Nella centrale dei rischi sono presenti informazioni sui debiti per cassa, suddivisi tra: fidi con scadenza (generalmente mutui); fidi a revoca o scoperti e fidi autoliquidanti ed operazioni di anticipo fatture e ricevute bancarie. Inoltre, informazioni sulle garanzie concesse oppure ricevute per le diverse operazioni di natura finanziaria. I dati da cui attingere per ulteriori analisi sono molti. Avere un controllo attivo e costante aiuta nell’immediato ed è un supporto nella formulazione delle previsioni future in ambito finanziario.
Centrale dei rischi, trasparenza e SIC
Nel 2010 venne siglato un Memorandum of Understanding tra le Banche Centrali dei Paesi membri dell’Unione Europea. Lo scopo iniziale era di creare uno scambio di dati sui clienti delle Banche dei singoli Paesi per integrare le informazioni delle Centrali dei rischi di tutte le nazioni.
Un sistema centrale per rilevare i rischi creditizi, deve uniformare ed eliminare le discordanze che possono generarsi nel libero mercato e facilitare gli scambi tra Paesi ma c’è da dire che il sistema italiano è considerato tra i più affidabili. In Germania, le rilevazioni avvengono in modo trimestrale e sopra il milione di euro. In Francia, il limite di segnalazione dei crediti è di 25 mila euro con aggiornamenti mensili. In Italia, inoltre, se non si è segnalati nella centrale rischi, è possibile essere segnalati in altri sistemi di rilevazione creditizia di natura privata come i SIC, ad esempio. Si tratta di sistemi il cui controllo non dipende dalla Banca d’Italia. Tra i tanti si ricorda sistemi come CRIF, Eurisc, Experian o Assile.
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