Il primo passo per una strategia imprenditoriale lungimirante nel medio e lungo periodo secondo una prospettiva di sostenibilità è acquisire una maggior consapevolezza dei fattori ESG e dei relativi rischi.
I criteri ESG permettono di misurare le performance ambientali, sociali e di governance di aziende e organizzazioni attraverso parametri standardizzati. Un metodo di analisi sempre più utilizzato nel mondo finanziario per valutare la sostenibilità degli investimenti così come avviene per i parametri economici nei metodi di valutazioni più tradizionali. Ma perché sono importanti e in che modo sono destinati a cambiare solidità e reputazione di organizzazioni pubbliche e private?
I criteri ESG
Impatto ambientale (E), rispetto dei valori sociali (S) e aspetti di buona gestione (G) quali sono i criteri più importanti alla base delle valutazioni ESG?
Per l’ambiente è fonte di valutazione il modo con cui l’impresa o l’organizzazione gestisce rifiuti ed emissioni, l’utilizzo virtuoso di risorse ed energia ma anche i piani legati al cambiamento climatico e all’uso dei materiali.
Per il sociale si considera il modo in cui l’azienda tratta la forza lavoro, come affronta le tematiche aziendali della salute e della sicurezza e il modo con cui si relaziona in quanto comunità.
Per la governance si considera l’etica aziendale, la parità salariale, l’indipendenza di un consiglio di amministrazione, degli azionisti o degli stessi manager.
Come nascono i criteri ESG
Gli investimenti ESG sono conseguenza dei principi per l’investimento responsabile rappresentati dall’acronimo PRI. Questi ultimi sono nati per volere delle Nazioni Unite nel 2006 proprio per agevolare la diffusione degli investimenti sostenibili. Un impegno che ha portato le stesse Nazioni Unite ad invitare investitori istituzionali e non solo, a sottoscrivere questi principi. Oggi il numero dei firmatari ha superato i 1200. Negli ultimi anni, le tematiche legate alla sostenibilità, alla trasparenza e più ampiamente ai criteri ESG sono state sempre più incluse nell’analisi e nei processi di investimento. Nel 2015 e con la definizione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sono stati introdotti gli SDG Sustainable Development Goals con la definizione di 17 obiettivi.
Nel luglio 2018, la Commissione Europea ha istituito un gruppo di esperti tecnici, il TEG sulla finanza sostenibile. Nell’ambito del regolamento sulla tassonomia, al TEG è stato chiesto di elaborare raccomandazioni per criteri di screening tecnico relativo alle attività economiche in particolare per dare un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Oggi, l’attenzione ai temi della sostenibilità, riassunti dalla sigla ESG si intreccia con la rivoluzione digitale tanto che si parla di twin transition digitale ed ecologica.
Per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici entro il 2030 e quelli del Green Deal europeo, è fondamentale indirizzare gli investimenti verso progetti sostenibili così come sarà fondamentale sfruttare gli investimenti del PNRR a sostegno della ripresa economica nelle strategie.
Perché i criteri ESG convincono
Le imprese negli anni hanno compreso l’importanza di integrare principi in grado di migliorare le performance e avere il controllo del portafoglio finanziario. Le prestazioni, infatti, crescono in qualità con l’analisi e il valore extra dato da sostenibilità e trasparenza. L’intero mondo va in questa direzione sia dal punto di vista finanziario che economico e se andiamo a guardare più in generale, per la salvaguardia del pianeta.
I criteri ESG sono parte importante della finanza etica che in una visione olistica mette al centro delle attività creditizie e di investimento, le persone e l’ambiente. Un valore molto forte per le organizzazioni e per l’intera società umana. Oltre a migliorare la reputazione delle aziende e le performance, gli investimenti basati su principi ESG sono in grado di creare molti benefici come la riduzione di esposizione a molti rischi e l’aumento della resilienza dei portafogli.
Come investire in ESG
Le modalità per investire in ESG possono variare in base ai valori e agli obiettivi e alle scelte di aziende e investitori. Questi possono scegliere di escludere dagli investimenti settori o società specifiche in base a considerazioni di tipo etico: ad esempio, legate alla realizzazione di armi o alcolici, tabacco o con forte intensità di carbonio. Possono, invece, includere tematiche green o sui rischi ambientali, di energia pulita e economia circolare o modelli di lavoro virtuosi. In entrambi i casi, è importante scegliere una strategia di investimento o un fondo ESG che vada a rispettare obiettivi e valori nel lungo termine per non incorrere in errori o in scelte che possono risultare sbagliate. Allo stesso tempo, una eccessiva limitazione o scelta verso investimenti più restrittivi significa avere un portafoglio eccessivamente concentrato ed un rischio più alto. Non bisogna dimenticare che avere un impatto mirato purché strategico è premiante nel lungo termine.
L’impatto della finanza ESG
Questi principi basati su ambiente, sociale e governance non sono transitori ma al contrario sono determinanti per il futuro della finanza. L’impatto che scaturità sarà decisivo per il prossimo futuro. Non sono una tendenza momentanea nonostante ci siano molte situazioni di “facciata” che rientrano nel fenomeno del greenwashing, ma permettono di raggiungere un reale vantaggio. Cosa può significare allora non avere un rating ESG? Per le aziende, significa prima di tutto, costi più elevati con il rischio di essere tagliati fuori dalla mappa dei finanziamenti e degli investimenti. Poi, una perdita in crescita e opportunità visto che sia i capitali che lo sviluppo vanno verso una direzione scandita dalla transizione energetica, ecologica e non solo. Inoltre, non bisogna dimenticare che la sostenibilità è un tema molto caro alle nuove generazioni: entro il 2029 due terzi degli investitori saranno millennials e Z-gen. Generazioni con alla base nuovi parametri di scelte ed investimenti indubbiamente più ecosostenibili e valoriali. Il modo di investire e di evolvere rappresenta di fatto, una grande opportunità di crescita ma anche di miglioramento per l’intera società pubblica e privata.
Fattori determinanti: la riduzione dei rischi
L’impatto positivo degli ESG dal punto di vista finanziario determina ulteriori benefici che possono essere sintetizzati così:
– Riduzione dei rischi legati a incidenti o pratiche inappropriate durante le operazioni;
– Riduzione dei rischi nella gestione delle relazioni con i clienti;
– Riduzioni del rischio di possibili azioni legali.
Tutto questo significa risultati in termini di business ma anche minore esposizione ai rischi.
I criteri operativi
I criteri con i quali avviene l’analisi delle aziende possono basarsi su vari aspetti. Ecco alcuni esempi:
- Realizzazione del principio della centralità dell’uomo rispetto all’organizzazione;
- Rispetto di principi etici minimi (rispetto della legge e delle principali convenzioni esistenti a livello mondiale come la Convenzione dei diritti dell’uomo);
- Qualità delle relazioni tra impresa e stakeholder sulla base della soddisfazione economica e personale di tutti gli individui partecipanti;
- Esistenza di strategie e politiche aziendali per la gestione continuata nel tempo delle relazioni con gli stakeholder secondo un approccio strutturato e non sviluppato per singolo caso;
- Orientamento al lungo periodo;
- Predisposizione al miglioramento continuo in base ad un approccio attivo e non reattivo;
- Qualità dell’attività di comunicazione come informazione adeguata, rispetto dei dati reali, velocità della comunicazione etc…
Le informazioni del rating di sostenibilità
Le informazioni sulle quali si basa il rating di sostenibilità hanno diverse fonti di origine:
– Informazioni di carattere aziendale relativi a rapporti operativi e di sostenibilità;
– Rapporti e studi di organizzazioni non governative;
– Verifica continuativa di controversie in base a fonti indipendenti quali media, servizi informativi specializzati e organizzazioni non governative;
– Indicazioni integrative ottenute dal contatto diretto con la società.
Come sono ponderati i criteri ESG
I criteri di sostenibilità che le imprese devono rispettare sono diversi da settore a settore. Mentre le imprese industriali devono tenere in forte considerazione quelli legati all’ambiente e al sociale, per altri settori risulta più rilevante la trasparenza. Nel settore dei servizi finanziari c’è una maggiore attenzione ai criteri inerenti la governance, come per esempio, la separazione tra consiglio d’amministrazione e direzione generale e la strategia aziendale attenta alla sostenibilità. Mentre, la gestione del personale, i rapporti con gli stakeholder e i processi di produzione attenti all’ambiente sono più legati nuovamente all’industria. L’importanza attribuita ai criteri di rating non è sempre uguale e quindi la loro ponderazione nella valutazione globale cambia. Inoltre, è importante sottolineare che i gestori di fondi d’investimento, oltre agli aspetti legati alla sostenibilità, esaminano anche fattori come la quota di mercato delle aziende, la qualità del management e i bilanci aziendali.
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