Spesso parlando di finanza, si pensa ad un mondo senza scrupoli, pronto a massimizzare i profitti a discapito di tutto il resto. Tuttavia, questa concezione è ormai passata, risalente ai tempi della finanza d’assalto degli anni ‘80. Ad oggi si parla di finanza in ottica non solo di profitti, ma anche di attenzione ai bisogni di persone e ambiente e, soprattutto, di comportamenti eticamente corretti: la cosiddetta “finanza etica”.
La sensibilizzazione verso tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa sta perciò aumentando notevolmente, anche da parte di chi concede i finanziamenti.
Per questo, sempre più attività hanno iniziato a presentare investimenti sostenibili, come gli SRI (Investimenti Socialmente Responsabili), attraverso cui le aziende dimostrano il loro impegno verso la collettività e l’ambiente, ponendo in primo piano principi etici.
Cos’è la Finanza etica
A differenza della finanza tradizionale, anche nella sua forma sostenibile e rispettosa dell’ambiente, dove l’obiettivo principale è la massimizzazione del profitto, chi fa finanza etica, pur perseguendo l’obiettivo di realizzazione di utili economici, ha come scopo ultimo il benessere collettivo. In quest’ottica, anche la realizzazione degli utili è considerata funzionale alla massimizzazione dei benefici di singole persone, comunità ed intero pianeta.
Oltre a cercare rendimenti dalle attività, la finanza etica cerca di migliorare l’impatto socio-ambientale delle imprese.
In questo modo, si agisce per conto di tutti i portatori di valore e non solo degli azionisti.
L’attività creditizia e di investimento si basa non solo sull’analisi finanziaria, ma anche su valutazioni di tipo etico e morale. Persone e ambiente sono messi al centro e le risorse vengono fornite ad iniziative e attività imprenditoriali che si mostrano rispettose di ambiente e diritti umani.
Come nasce la finanza etica
La finanza etica trae origine da alcune forme di finanza nate all’interno delle economie avanzate per favorire l’inclusione finanziaria ed agevolare le categorie sociali più fragili nell’accesso al credito: la finanza mutualistica, la finanza cooperativa e la finanza solidaristica.
La finanza etica rifiuta, perciò, l’approccio speculativo della finanza convenzionale, puntando ad una maggiore educazione finanziaria e promuovendo un uso consapevole del denaro.
Cosa fa la finanza etica
Scendendo nel dettaglio dei progetti finanziati dalla finanza etica, vediamo come questa promuova e sostenga, ad esempio, iniziative legate a:
- sicurezza e benessere di cittadini e lavoratori;
- energie rinnovabili e riciclo delle materie prime;
- produzione e commercializzazione di prodotti biologici e commercio equo e solidale;
- educazione, cultura, sport;
- organizzazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia;
- imprese sociali.
Forte dei propri valori, la finanza etica prevede altrettanti criteri di esclusione, rifiutando rigorosamente la possibilità di finanziare attività dannose per persone e ambiente. Tra queste: produzione e commercio di armi, iniziative e attività produttive con impatto negativo sull’ambiente e sulla salute delle persone, attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e violano i diritti umani fondamentali, oppure fondate sullo sfruttamento di minori o animali, o sulla repressione delle libertà civili.
Investimenti socialmente responsabili o SRI
All’interno della finanza etica rientrano gli Investimenti Socialmente Responsabili o SRI (Social Responsible Investments). Una tipologia di investimento che, oltre a mirare ad un ritorno economico-finanziario, punta a creare valore aggiunto per l’ambiente e la società. Inoltre, tengono conto dei fattori ambientali, sociali e di governance (fattori ESG), mettendo l’etica alla base.
Data l’attenzione all’impatto sociale e ambientale, investimenti di tipo SRI potrebbero essere assimilabili ad investimenti di tipo ESG. Tuttavia, una piccola differenza esiste: negli ESG si guarda principalmente al potenziale di un investimento, considerando appunto anche i rischi ambientali, sociali e di governance, mentre negli SRI si pongono in primo piano i doveri etici rispetto all’aspetto economico.
Fare investimenti socialmente responsabili, infatti, consente a chi investe di ottenere ottimi ritorni sia dal punto di vista economico che etico, nell’ottica di massimizzazione del benessere di società e ambiente nel loro complesso.
L’impatto della finanza etica sulle aziende: perché fare investimenti socialmente responsabili
Sempre più imprese hanno iniziato ad investire in maniera socialmente responsabile, avvicinandosi sempre più ad una finanza di tipo etico. Essere attenti ai criteri ESG, alla sostenibilità e all’etica, oltre a rappresentare un aspetto importante per l’impatto di un’impresa sul territorio, costituisce un plus sia a livello di immagine che a livello finanziario.
Investire in modo “sostenibile” oltre a comportare un valore aggiunto sociale ed ecologico, permette, infatti, di facilitare l’accesso ai finanziamenti di banche e stakeholders, sempre più legati all’etica e alla sostenibilità di ciò che viene fatto col denaro. Ciò porta a concedere più facilmente finanziamenti a quelle imprese che dimostrano un basso impatto a livello ambientale e sociale.
Le imprese che fanno investimenti sostenibili o, più in particolare, socialmente responsabili, sono infatti meno esposte ai rischi. Possono generare sul lungo periodo rendimenti superiori e migliorare di conseguenza, le proprie performance.
Dimostrarsi sostenibili nel medio-lungo periodo diventa, così, una necessità irrinunciabile. In quest’ottica, tutte le forme di investimento sostenibile sono destinate ad assolvere un ruolo sempre più centrale per il successo delle imprese nel futuro. Come? attraverso un accesso più agevole ai finanziamenti, maggiori opportunità di partnership e collaborazioni sul lato sociale ed economico, minori rischi, elevati rendimenti.
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